L’intenso virtuosismo dei 12 Studi-Capricci
Più che “capricci”, Sivori preferiva chiamarli “studi”. E fu forse per accomodare l'impressione della dipendenza paganiniana con l'approfondimento e l'intensità che il suo autore vi…
Quando ascolto la musica, inconsapevolmente, associo colori e relazioni di colori a suoni, ritmi ed armonie; questo mi proietta in una dimensione dove dissonanze e disarmonie generano tra di loro una tensione positiva capace di dare vita ad altri elementi, la cui presenza viene ad equilibrare e legittimare ciò che all’inizio era in opposizione.
Quello che ricerco nei miei dipinti sono l’espressione emotiva, l’armonia, la giustezza del movimento, la partecipazione dello spettatore, a cui lascio sempre la possibilità di completare l’opera con le sue emozioni, e la bellezza che nasce dall’imperfezione e dal contrasto.
La ricerca costante è una vera missione, quasi una religione, che ho perseguito non solo nella pittura ma anche nello studio e nell’insegnamento della musica, perché sono convinto che l’uomo sia sempre in divenire e debba procedere verso il miglioramento di se stesso e la comprensione di ciò che gli sfugge fino all’ultimo giorno della sua vita.
Considero la Musica come la più alta e complessa tra le espressioni artistiche concesse all’uomo; gli istanti della frase musicale sono unici, irripetibili e si esprimono con un linguaggio le cui caratteristiche appartengono al mondo immateriale dell’intuizione e delle emozioni. Questo universo intangibile e sfuggevole interroga incessantemente le nostre coscienze e lascia all’artista il compito della sua rappresentazione e della sua condivisione.
Violoncellista e Direttore d’Orchestra, Il Maestro Zanardi è stato docente presso noti Consevatori Statali di Musica in Italia e ha diretto diverse Orchestre. All’attività musicale affianca quella di pittore e incisore affrontando il delicato rapporto tra linguaggio musicale e linguaggio visivo.
Il Maestro Zanardi ha ricoperto il ruolo di violoncello di fila nell’Orchestra Sinfonica del Teatro Comunale di Bologna ed in seguito, per sedici anni ha fatto parte dell’Orchestra Sinfonica del Teatro Carlo Felice di Genova, prima come violoncello di fila e poi come concertino. Insegna violoncello e musica da camera da oltre 50 anni.
La sua pittura ha la stessa forza espressiva di quella di Afro o di Vedova, seppur mediata da una maggiore compostezza formale, dettata proprio dalla musicalità che lo guida nel gesto e rende palpabile la veemenza emotiva da cui scaturisce l’acme dell’ispirazione.
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